Analisi Congiunturale e Scenari
Rapporto congiunturale sull’economia del Veneto: analisi 2024 e prospettive future
Nel 2024, l'economia del Veneto ha mostrato una crescita debole, risentendo di un contesto di elevata incertezza economica e tensioni geopolitiche (Fonte: Banca d’Italia).
Secondo l'indicatore trimestrale della Banca d'Italia (ITER), il prodotto regionale è aumentato dello 0,5% in termini reali, un ritmo lievemente inferiore a quello del 2023 e al dato nazionale (0,7%). La dinamica economica è stata eterogenea: la produzione manifatturiera ha subito una contrazione (-1,4%), influenzata dal calo degli ordini e dalla debolezza del mercato tedesco, mentre il settore delle costruzioni e il turismo hanno registrato una crescita sostenuta.
Il mercato del lavoro, dopo due anni di espansione, è rimasto stabile, con un calo negli occupati dei servizi compensato da una crescita nell'industria e nelle costruzioni. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,0%. Per le famiglie, il 2024 ha visto un aumento del reddito e dei consumi in termini reali, favorito dal calo dell'inflazione (attestatasi all'1,3%). Sul fronte del credito, la domanda delle imprese è rimasta debole, portando a una diminuzione dei prestiti, mentre i mutui alle famiglie sono tornati a crescere. La qualità del credito bancario si è mantenuta complessivamente soddisfacente.
La finanza pubblica decentrata ha confermato una buona condizione finanziaria, mediamente migliore rispetto alle altre Regioni a statuto ordinario. La spesa è aumentata, in particolare quella in conto capitale, spinta dagli investimenti legati al PNRR e ai lavori per le Olimpiadi Invernali del 2026.
1. Dinamica macroeconomica e attività delle imprese
Crescita debole e divergenze settoriali
L'attività economica regionale nel 2024 è stata caratterizzata da una crescita modesta, con significative differenze tra i settori. L'indicatore Ven-ICE, che misura la dinamica di fondo dell'economia veneta, dopo essere stato in territorio negativo per gran parte dell'anno, è tornato lievemente positivo solo nei primi tre mesi del 2025.
- Industria manifatturiera: la produzione ha continuato a ridursi (-1,4%), un calo che ha interessato quasi tutti i principali comparti. Il settore più colpito è stato il sistema della moda (tessile, abbigliamento e calzature). In controtendenza, il settore degli alimentari e bevande ha registrato una crescita. Il fatturato a prezzi costanti delle imprese industriali è diminuito di oltre il 4% e gli investimenti reali hanno accentuato la loro riduzione.
- Costruzioni: il settore ha proseguito la sua crescita, con un aumento del 4,8% delle ore lavorate. L'attività è stata sostenuta dagli interventi di riqualificazione del patrimonio abitativo, dai lavori legati al PNRR e, in provincia di Belluno, dai progetti per i Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026.
- Servizi: il fatturato a prezzi costanti delle imprese dei servizi è rimasto invariato, ma gli investimenti hanno mostrato un'accelerazione. Il traffico merci nel porto di Venezia è cresciuto del 3,5%, sebbene le merci in container siano diminuite a causa delle tensioni nel Canale di Suez.
Settori chiave: vitivinicolo e turismo
Due settori si sono distinti per la loro dinamicità, contribuendo in modo significativo all'economia regionale:
- Settore vitivinicolo: il Veneto si conferma una potenza nel settore, producendo circa un quarto del vino italiano (11 milioni di ettolitri). Le esportazioni rappresentano il 75% della produzione regionale e sono cresciute notevolmente nell'ultimo decennio, trainate dal successo del Prosecco, che ha contribuito per quasi la totalità dell'incremento veneto e per circa la metà di quello nazionale. Questa dinamica ha avuto riflessi significativi sul valore dei terreni, specialmente nelle province di Treviso e Venezia.
- Turismo: le presenze turistiche sono aumentate del 2,2% rispetto al 2023, grazie soprattutto alla componente straniera. Le città d’arte hanno superato i livelli pre-pandemici del 2019. La crescita è stata particolarmente intensa per le strutture extra-alberghiere, dove gli affitti brevi turistici sono diventati una componente rilevante dell'offerta.
Focus: L'Impatto degli Affitti Brevi Turistici
L'espansione degli affitti brevi, gestiti spesso tramite piattaforme online, ha avuto un impatto significativo sul mercato immobiliare, soprattutto nei 45 comuni regionali a maggiore vocazione turistica.
- Concentrazione: l'89% degli "alloggi privati" a uso turistico si concentra in questi 45 comuni, che rappresentano solo un quinto del territorio regionale.
- Redditività: in molte località, incluse le principali città universitarie (Venezia, Verona, Padova), le entrate medie annue da affitto breve superano il canone di locazione ordinario, rendendo questa opzione sempre più vantaggiosa per i proprietari.
- Effetti sul mercato: questa tendenza è positivamente correlata con l'aumento dei prezzi di vendita delle abitazioni e con il livello degli affitti residenziali, creando potenziali fenomeni di spiazzamento per residenti, lavoratori e studenti.
Commercio estero e competitività
Nel 2024, le esportazioni di beni del Veneto sono diminuite dell'1,8% a prezzi correnti, un calo più intenso della media nazionale (-0,4%).
- Mercati di sbocco: la riduzione è stata particolarmente marcata verso i paesi UE, a causa del calo della domanda dal mercato tedesco (-5,5%), che assorbe il 13,1% delle vendite regionali.
- Esposizione ai dazi USA: gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di destinazione (9,1% dell'export regionale). Un eventuale inasprimento delle tariffe statunitensi esporrebbe in modo particolare settori chiave come l'occhialeria, le bevande (vino) e la gioielleria. Il sistema locale del lavoro più esposto è quello di Longarone (distretto dell'occhialeria), dove oltre il 17% degli occupati lavora in aziende con una forte dipendenza dal mercato americano.
Condizioni Finanziarie delle Imprese
Nonostante la debolezza della congiuntura, le aziende venete hanno mantenuto risultati reddituali positivi e una struttura finanziaria solida.
- Redditività e indebitamento: nel 2023 (ultimo dato disponibile), la redditività operativa (MOL/attivo) è cresciuta al 9,7%. Il livello di indebitamento (leverage) è sceso al 33,8%, proseguendo un trend decennale.
- Liquidità: la liquidità finanziaria è rimasta elevata, fornendo alle imprese un importante cuscinetto contro l'incertezza.
- Domanda di credito:la domanda di prestiti da parte delle imprese è stata scarsa, a causa della debolezza degli investimenti e dell'abbondante liquidità interna. Di conseguenza, i prestiti bancari al sistema produttivo sono diminuiti del 6,6%.
2. Mercato del lavoro: stabilità e trasformazioni strutturali
Andamento dell'occupazione e della disoccupazione
Dopo due anni di crescita, nel 2024 l'occupazione regionale è rimasta sostanzialmente stabile (+0,2%).
- Dinamiche settoriali: gli occupati sono calati nei servizi (in particolare commercio e ristorazione) ma sono cresciuti nell'industria e nelle costruzioni.
- Tipologie contrattuali: il saldo tra attivazioni e cessazioni di contratti a tempo indeterminato è stato positivo per circa 27.000 unità, mentre quello dei contratti a termine è stato negativo.
- Tassi: il tasso di occupazione (15-64 anni) è rimasto invariato al 70,2% (62,2% in Italia). Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,0% (6,5% in Italia), con una riduzione delle persone in cerca di impiego di quasi un terzo. Il tasso di NEET (giovani 15-24 anni non in educazione, impiego o formazione) si è dimezzato rispetto al 2018, attestandosi al 7,2%.
Impatto Potenziale dell'Intelligenza Artificiale
La progressiva adozione di tecnologie basate sull'IA influenzerà la domanda di lavoro, specialmente per le professioni con elevate competenze cognitive.
- Esposizione all'IA: il mercato del lavoro veneto presenta una quota di lavoratori in professioni ad alta esposizione all'IA. Questo è dovuto a una minore incidenza di comparti come i servizi pubblici e il commercio, che sono più esposti per complementarità.
- Impatto per livello di istruzione: i lavoratori con un titolo di studio elevato risultano i più esposti: quattro quinti dei laureati sono in professioni ad alta esposizione (prevalentemente per complementarità), contro circa la metà dei diplomati (prevalentemente per sostituzione).
Retribuzioni
Nel 2024, le retribuzioni contrattuali in Italia sono cresciute del 4,0% in termini nominali, ma rimangono in termini reali inferiori del 9% rispetto ai livelli del 2021. Le stime per il Veneto indicano una crescita media leggermente più sostenuta rispetto al dato nazionale, grazie al maggior peso di contratti con adeguamenti più elevati (es. metalmeccanica).
3. Famiglie: reddito, consumi e ricchezza
Reddito e consumi in termini reali
Nel 2024, le famiglie venete hanno beneficiato del calo dell'inflazione, che si è attestata in media all'1,3%.
- Reddito Disponibile: il reddito disponibile reale è cresciuto dell'1,2%, consolidando la risalita iniziata l'anno precedente e in linea con la media nazionale. Nel 2023, il reddito pro capite era di circa 24.000 euro, superiore alla media italiana (22.000 euro).
- Consumi: la spesa per consumi è aumentata dello 0,5% in termini reali, un ritmo più debole rispetto alla dinamica del reddito.
Ricchezza e Indebitamento
La solidità patrimoniale delle famiglie venete si conferma un elemento di stabilità per l'economia regionale.
- Ricchezza: nel 2023, la ricchezza netta pro capite era di 219.000 euro, superiore alla media nazionale. La componente principale è costituita dagli immobili (poco più della metà del totale).
- Indebitamento: i prestiti alle famiglie consumatrici sono aumentati dell'1,8% nel 2024. I mutui per l'acquisto di abitazioni sono tornati a crescere (+4,9% le nuove erogazioni), favoriti dal calo dei tassi di interesse. Il rapporto tra debito e reddito disponibile è sceso al 46,8%, un valore inferiore alla media italiana.
4. Mercato del credito e sistema finanziario
Dinamica dei prestiti e dei depositi
Il mercato del credito nel 2024 ha mostrato un andamento a due velocità.
- Prestiti: il credito bancario al settore privato non finanziario è diminuito del 3,3%. La flessione è interamente riconducibile ai prestiti alle imprese (-6,6%), mentre quelli alle famiglie consumatrici hanno mostrato segnali di ripresa (+1,3%).
- Depositi: i depositi bancari di famiglie e imprese sono tornati a crescere (+1,1%), trainati sia dai conti correnti che dai depositi a risparmio.
- Risparmio Gestito: il valore dei titoli a custodia è cresciuto del 15,1%, con un significativo aumento degli investimenti in titoli di debito, in particolare titoli di Stato.
Qualità del credito e innovazione
La qualità degli attivi bancari è rimasta solida e il sistema dei pagamenti continua la sua transizione digitale.
- Qualità del Credito: il tasso di deterioramento dei prestiti è rimasto invariato allo 0,8%, un livello contenuto e inferiore alla media nazionale. Per le imprese è marginalmente salito (da 1,4% a 1,5%), mentre per le famiglie è rimasto stabile (0,6%).
- Innovazione nei Pagamenti: l'uso di strumenti alternativi al contante ha subito un'ulteriore accelerazione. Il rapporto tra prelievi ATM e pagamenti POS (cash card ratio) è sceso di oltre 15 punti percentuali tra il 2019 e il 2024, attestandosi poco sopra il 35%. Nove bonifici su dieci sono ormai effettuati online.
5. Finanza Pubblica Locale e Investimenti Strategici
Salute Finanziaria e Dinamica della Spesa
Gli enti territoriali veneti hanno confermato una buona condizione finanziaria, mediamente migliore di quella delle altre Regioni a statuto ordinario (RSO).
- Spesa Totale: la spesa al netto delle partite finanziarie è aumentata del 5,9% nel 2024, in linea con la media nazionale.
- Spesa in Conto Capitale: ha registrato una crescita eccezionale del 32,7%, spinta dagli investimenti fissi lordi (+28,0%), principalmente realizzati dai Comuni in attuazione del PNRR.
- Spesa Sanitaria: i costi della sanità, principale voce di spesa corrente, hanno continuato ad aumentare per l'acquisto di beni, il costo del personale e le consulenze.
- Bilanci Comunali:la quasi totalità dei Comuni veneti (98,8%) ha chiuso il 2023 con un avanzo di bilancio, per una media di 121 euro pro capite. La Regione ha invece registrato un disavanzo dovuto a specifici accantonamenti contabili.
Il Ruolo del PNRR e delle Olimpiadi 2026
Gli investimenti pubblici sono fortemente sostenuti da due programmi strategici.
- Avanzamento PNRR: a fine 2024, in Veneto erano state bandite gare per opere pubbliche per quasi 5,3 miliardi di euro. Le gare aggiudicate ammontavano a 4,0 miliardi (75% del valore bandito), con un tasso di realizzazione dei cantieri superiore alle aree di confronto.
- Impatto Olimpiadi: gli investimenti sono concentrati nella provincia di Belluno. A maggio 2025, il valore dei progetti in corso di realizzazione era di circa 270 milioni di euro, oltre il 90% dell'investimento da completare prima dell'evento.